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IL BRIDGE: HOBBY, SPORT, CULTURA
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Gianarrigo
Rona |
La
pratica del gioco del Bridge, quantomeno nelle sue forme
primordiali, risale alla notte dei tempi e vi sono tracce sin
dall’antichità.
Il Bridge
è il gioco più diffuso del mondo e annovera un numero di proseliti
superiore a quello qualsiasi altro gioco.
La
ragione di questo successo va collegata al fatto che il Bridge è
gioco universale, che può essere praticato da chiunque e dovunque,
con il medesimo linguaggio e con la medesima tecnica, senza
particolari strumenti, essendo sufficienti quattro persone ed un
mazzo di cinquantadue carte.
Le carte
rappresentano, unico caso nel campo dei giochi, solamente lo
strumento necessario per poter effettuare le manovre e non
costituiscono un elemento fondamentale del gioco. Oggi, con le
tecnologie moderne, il gioco può essere praticato anche senza carte,
a distanza, attraverso l’uso di un semplice computer, da quattro
persone in quattro siti diversi.
Il Bridge
è Hobby, Sport e Cultura.
Hobby,
come di tutta evidenza, perché rappresenta un passatempo, un gioco,
un riempitivo del tempo libero, un’attività ludica nel più completo
senso della parola.
Sport
perché, a prescindere dal riconoscimento ufficiale avuto dal CIO e
aldilà del suo significato etimologico di diporto, se ci si astrae
per un attimo dal concetto di sport come esclusiva attività fisica,
di azione e movimento, possiamo trovare e troviamo nel Bridge tutte
le componenti dello sport: disciplina, rigore, etica, prestazione,
performance, competizione, agonismo, confronto, superamento,
applicazione, studio, allenamento, fatica, sacrificio, stress.
Il Bridge
rappresenta poi un’insostituibile palestra di esercitazione per il
cervello ed è forse per questo che è stato definito lo sport della
mente. Tutte le componenti del gioco, sia teoriche che pratiche,
hanno un’assoluta matrice logica, matematica e statistica e ciò
impegna il praticante a continui ragionamenti, ne migliora le
capacità di concentrazione, di sintesi e di analisi, lo pone di
fronte a continui problemi di strategia, ne incrementa le
possibilità mnemoniche.
Va
sottolineato, peraltro, che nelle grandi competizioni, che
comportano un’applicazione quotidiana di dieci, dodici ore per
dieci, quindici giorni consecutivi, lo stress non è soltanto
psicologico e l’attitudine allo sforzo e la resistenza alla fatica
debbono anche essere rivisitate sotto l’aspetto squisitamente
fisico.
Cultura,
infine, perché il Bridge è sostanzialmente socializzazione ed
aggregazione, essendo il suo nucleo fondamentale composto in prima
istanza dalla coppia e poi dai quattro giocatori. Diviene quindi
indispensabile conoscere il proprio partner, costituire la coppia,
sacrificare una parte della propria personalità in favore del
compagno, avere rapporti con gli altri, assimilare abitudini,
attitudini, comportamenti, costumi, mentalità diversi dalla propria,
a volte anche di altri paesi, di altre tradizioni e culture.
Il Bridge
promuove le socializzazioni più impensabili tra persone di età,
sesso, estrazione, educazione, cultura, caratteristiche diversi.
Il Bridge
è regolamentato da norme etiche e pratiche il cui rispetto
rappresenta la finalità primaria del gioco, e questo aspetto,
specialmente per i giovani è di notevole valore educativo.
Per
quanto riguarda poi strettamente giovani, il Bridge offre loro, in
un momento di fondamentale importanza, come è quello che li prepara
e li forma alla vita, un consistente aiuto per affinare le capacità
di analisi e per perfezionare, verificandole costantemente, le
capacità di sintesi.
Una volta
acquisita la giusta sicurezza, nell’interpretazione e nella
valutazione dei dati, nella formulazione e nell’assunzione delle
decisioni, ci si trova immediatamente strategie vincenti in fase di
programmazione e di realizzazione, si acquisisce la mentalità
sistematicamente portata ad evitare rischi inutili e ad optare per
le scelta, ogni qualvolta si renda necessario operarne una, che
offrono migliori e maggiori probabilità di riuscita. Ci si viene a
trovare nelle migliori condizioni per sentirsi forti, determinati e
pronti ad affrontare la vita ed i suoi numerosi e variegati
problemi. Il Bridge, intrinsecamente portato ad esaltare le qualità
migliori del giovane, lo aiuterà ad accettare serenamente gli eventi
negativi e a correggere ed eliminare tutto ciò che può impedire, o
anche semplicemente rallentare il suo successo.
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